Il Cinema Ritrovato – trentottesima edizione! – dove ancora una volta celebreremo l’insostituibile esperienza della visione collettiva. Oltre ai tre spazi all’aperto – Piazza Maggiore, Arena Puccini e Piazzetta Pasolini, sono ben otto le sale che ospiteranno i quasi cinquecento film in programma, capolavori restaurati e gemme nascoste di ogni epoca, provenienza e formato. Sì perché alle consuete due sale del Lumière, al DAMSLab, alla Cervi e ai cinema Europa, Arlecchino e Jolly, si aggiunge da quest’anno il Modernissimo restituito lo scorso novembre alla città e ai suoi antichi fasti dopo un lungo e complesso progetto di ricostruzione, che si completerà proprio nei giorni del festival con l’apertura della pensilina d’ingresso al centro di Piazza Re Enzo. Il progetto Modernissimo andava ideato e realizzato, aveva bisogno di istituzioni che lo sostenessero e finanziassero, ma senza il pubblico che ha affollato per quarant’anni il Cinema Lumière, senza il pubblico internazionale del Cinema Ritrovato che ne ha certificato l’autorevolezza, senza una comunità che crede nel cinema e nella sua storia, oggi il Modernissimo non esisterebbe. Con gratitudine e una punta di orgoglio, in compagnia di tanti straordinari ospiti internazionali, vi aspettiamo dunque per un nuovo memorabile viaggio nello spazio e nel tempo, alla riscoperta della storia del cinema.
Si comincia da Piazza Maggiore, conosciuta in tutto il mondo come il tempio della cinefilia.
Giovedì 20 giugno My Cousin (Mio cugino, 1918), unico film sopravvissuto con Enrico Caruso, che vi interpreta due ruoli, verrà presentato con una nuova partitura di Daniele Furlati, eseguita
dall’ensemble del Teatro Comunale di Modena, e con una sequenza in cui potremo ascoltare anche la voce del grande tenore. Lunedì 24 Chemi bebia (Mia nonna, 1929) di Kote Mikaberidze sarà accompagnato dal trio finlandese Cleaning Women e da una partitura esplosiva e travolgente!
Giovedì 27 rendiamo omaggio a un compositore e direttore d’orchestra che ci ha lasciato lo scorso anno, Carl Davis. Per mezzo secolo, con le sue musiche, ha contribuito a coltivare in tutto il mondo la passione per il cinema muto. La prima del nuovo restauro, curato dal MoMA, di The Wind (Il vento, 1928) capolavoro di Victor Sjöström, sarà accompagnata da una sua celebre composizione, eseguita dall’Orchestra del Conservatorio G.B. Martini di Bologna diretta da Timothy Brock. Sempre il maestro Brock, il 6 luglio, dirigerà l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna che eseguirà le celebri musiche scritte da Nino Rota per il capolavoro di Federico Fellini, Amarcord (1973), un evento in collaborazione con Sugar Music.
La sala Mastroianni del Cinema Lumière accoglierà i tanti musicisti che assicureranno un degno accompagnamento a tutti i film muti, ma molti saranno anche gli appuntamenti arricchiti da concerti live al Cinema Modernissimo, che per la prima volta dopo il restauro e la riapertura ospiterà proiezioni del festival; tra queste, un programma di muti sperimentali accompagnato dalla
batterista Valentina Magaletti (sabato 22) e Silent Trilogy, trilogia di cortometraggi firmati da Juho Kuosmanen, accompagnati da un ensemble finlandese (lunedì 24). Martedì 25 toccherà a una formazione tutta bolognese – Valeria Sturba, Tiziano Popoli e Vincenzo Vasi – punteggiare coi loro suoni un programma dedicato a due grandi donne del muto, mentre venerdì 28 un altro
capolavoro di Sjöström, He Who Gets Slapped (L’uomo che prende gli schiaffi, 1924) sarà impreziosito dalle note di un quartetto d’eccezione composto da Laura Agnusdei, Simone Cavina, Antonio Raia e Stefano Pilia.
In Piazzetta Pasolini, tornerà la magia con due serate illuminate dal proiettore 35mm con lanterna a carbone, mentre a conclusione del festival farà il suo esordio un rarissimo proiettore 16mm con lanterna a carbone portato appositamente dagli amici del Lichtspiel di Berna per proiettare alcuni antenati dei videoclip.
Quest’anno, ancor più che nelle precedenti edizioni, abbiamo ricevuto da tutto il mondo centinaia di proposte di nuovi affascinanti restauri. Al termine di un lungo processo di selezione, abbiamo elaborato un programma nel quale ogni spettatore potrà trovare la propria felicità cinefila. Tra gli eventi più attesi, il ritorno, come non l’avete mai vista, di un’opera monumentale e ‘invisibile’ per eccellenza, il Napoléon vu par Abel Gance (1927), di cui presentiamo la prima parte (3 ore e 40 minuti). La collaborazione tra la Warner Bros. e la Film Foundation di Martin Scorsese ha permesso il restauro di alcuni classici eterni del cinema USA – The Searchers (Sentieri selvaggi, 1956) di John Ford e North by Northwest (Intrigo internazionale, 1959) di Alfred Hitchcock – in 70mm, il ‘glorioso’ formato che raddoppia la larghezza della pellicola come il piacere della visione su grande schermo. Ma teniamo viva anche la nostra passione per le pellicole 35mm vintage Technicolor con alcune copie preziosissime che l’Academy Film Archive presenterà eccezionalmente al nostro festival. Celebreremo anche il centenario della Sony Columbia, una casa di produzione che ha attraversato (e fatto) la storia del cinema. Se avete l’impressione che ci siano troppi film a stelle e strisce, vogliamo rassicurarvi: potrete vedere anche restauri definitivi di opere di Yasujiro Ozu, Hans Fischinger, Carlo Rim, Akira Kurosawa, Carlos Saura, Jacques Demy, Antonio Pietrangeli, François Truffaut, Miklós Jancsó, Seijun Suzuki, Peter Zadek, Ester Krumbachová, Marco Bellocchio…
Per il terzo anno Pratello Pop aprirà le porte del Cinema Europa (dove il festival è nato trentotto anni fa) ai film cult e ‘alternativi’.
All’interno dell’ampia selezione di film muti, segnaliamo in particolare il restauro Gaumont del serial in dodici episodi del 1916 Judex di Louis Feuillade, e una selezione di corti con Stanlio e Ollio del 1927, finalmente restaurati da FPA Classics.
A cura di Gian Luca Farinelli.
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